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Rocco E I Suoi Fratelli



Rocco and His Brothers (Italian: Rocco e i suoi fratelli) is a 1960 drama film directed by Luchino Visconti and starring Alain Delon, Annie Girardot, Renato Salvatori, Katina Paxinou, Roger Hanin, Paolo Stoppa, and Claudia Cardinale in one of her early roles. Set in 1960 Milan, it tells the story of a migrant family from southern Italy and its disintegration in the society of the industrial north.




Rocco e i suoi fratelli



"A fine Italian film to stand alongside the American classic, The Grapes of Wrath, opened last night ...It is Luchino Visconti's Rocco and His Brothers (Rocco e i suoi fratelli), and it comes here garlanded with laurels that are quite as appropriate in this context as they are richly deserved...Signor Visconti has clearly conceived his film and that is what his brilliant handling of events and characters makes one feel. There's a blending of strong emotionalism and realism to such an extent that the margins of each become fuzzy and indistinguishable...Alain Delon as the sweet and loyal Rocco...is touchingly pliant and expressive, but it is Renato Salvatori...who fills the screen with the anguish of a tortured and stricken character. His raw and restless performance is overpowering and unforgettable...[and the] French actress Annie Girardot is likewise striking as the piteous prostitute..."[8]


Il titolo del film è una combinazione tra l'opera Giuseppe e i suoi fratelli di Thomas Mann e il nome di Rocco Scotellaro, poeta meridionalista di cui Visconti era un grande estimatore.[1] I cinque fratelli vengono presentati, durante la narrazione, in abbinamento alle cinque dita della mano, di cui Rocco rappresenta il dito medio.


Alla morte del padre, Rocco Parondi, un ragazzo lucano, su iniziativa di sua madre, Rosaria, raggiunge insieme a lei e ai suoi fratelli, Simone, Ciro e Luca, il loro fratello più grande, Vincenzo, emigrato già da qualche tempo a Milano, nella speranza di cambiare vita. Al loro arrivo scoprono che Vincenzo sta festeggiando il suo fidanzamento con Ginetta, anche lei figlia di emigrati lucani, ma ormai già ben inseriti a Milano. Quando la madre richiama Vincenzo al suo dovere di provvedere prima d'ogni altra cosa alla sua famiglia d'origine in difficoltà, i parenti di Ginetta reagiscono e, temendo di doversi sobbarcare il peso dei nuovi arrivati, cacciano i Parondi in malo modo. Vincenzo, sentendosi in obbligo con i suoi familiari, lascia anche lui la festa e inizia a provvedere come può ai suoi cari. Dopo le difficoltà iniziali tutti i giovani riescono a trovare una sistemazione: Vincenzo recupera il rapporto con Ginetta e obbliga le due famiglie in rotta ad accettare la relazione con un matrimonio riparatore. Rocco inizia a lavorare in una lavanderia, Ciro studia e trova lavoro come operaio in una fabbrica dell'Alfa Romeo, Simone si dà alla boxe, mentre Luca rimane a casa con la madre.


Nel frattempo, i giovani fratelli hanno fatto la conoscenza di Nadia, una prostituta che ha subito una relazione con Simone. In realtà Nadia considera Simone un cliente come un altro, ma Simone, viziato dalla madre, affascinato dalla ricchezza della grande metropoli lombarda e ingannato dall'illusione di ottenere facilmente molti soldi con il pugilato, si lega morbosamente alla donna, pretendendo di garantirle un tenore di vita che non è alla sua portata. Un giorno Nadia riceve in regalo una spilla che in realtà Simone ha rubato alla proprietaria della lavanderia dove lavora Rocco. Rendendosi conto del precipitare della situazione, Nadia restituisce la spilla a Rocco dicendo che sta lasciando per qualche tempo Milano, che non vuole più vedere Simone e che questi farà bene a dimenticarla. La notizia fa sentire Simone umiliato per l'abbandono, ma nasconde ciò reagendo in modo sprezzante.


Tempo dopo, il piccolo Luca va a trovare Ciro durante una pausa di lavoro del fratello maggiore e gli rinnova le accuse d'aver tradito il proprio sangue. Ciro replica usando parole d'affetto sia verso Rocco, troppo legato a un mondo che il boom economico sta cancellando, sia verso il fratello incarcerato, che da questo boom è stato in qualche modo travolto, e racconta al piccolo le sue speranze di un mondo migliore, nel quale le persone non saranno più costrette a emigrare per trovare pane e giustizia. Suona la sirena che richiama tutti gli operai dentro: Luca si accomiata da Ciro e lo vede da lontano incontrarsi con la sua fidanzata con la quale costruirà presto una nuova famiglia. Lo saluta ancora una volta dicendogli che tutti i fratelli l'aspettano per la cena e, riprendendo la strada di casa, passa davanti a un muretto dove sono esposte le foto del pugile Rocco, eroe del momento suo malgrado.


In the middle of the Second World War, Italian cinema saw the period of the Telefoni Bianchi (white telephones), characterised by carefreeness and lightness, give way to the neorealist genre, which prefers lucid analyses of the painful scenes in life. In this vein, the great Italian filmmaker Luchino Visconti directed Rocco e i suoi fratelli (Rocco and His Brothers) in 1960, a real fresco, intimate, with deep themes and sublime aesthetic.


In Rocco e i suoi fratelli, Visconti tells the story of a mother and her five sons, who leave the south of the Italian boot to settle in the prosperous and industrial Milan. Family harmony is shattered when Rocco Parondi (Alain Delon) and his brother Simone (Renato Salvatori) fall for the same woman, a young prostitute named Nadia (Annie Girardot).


Visconti, Luchino, Vasco Pratolini, and Suso Cecchi D'Amico, Rocco e i suoi fratelli , edited by Guido Aristarco and G. Carancini, Milan, 1960; also published Bologna, 1978; as Rocco and His Brothers , in Luchino Visconti: Three Screenplays , New York, 1970.


Rocco e i suoi fratelli appeared in the same year as Fellini's La dolce vita , and together they indicated, in opposite ways, the major possibilities for the Italian cinema of that decade. As artistically successful as director Visconti's earlier La terra trema (1948) and Senso (1954), Rocco is, however, even more rigorous and has its roots in a larger and richer cultural base. Although not an adaption of any particular literary piece, it draws from works as diverse as Dostoevski's The Idiot (Myshkin inspiring the character of Rocco, Rogosin inspiring that of Simone), Giovanni Testori's stories of Milan (especially Il ponte della Ghisolfa ), and Thomas Mann's Joseph and His Brothers . The film also displays the interests and the realistic style of most of Visconti's theatre work from 1945, which included studies of emigrants and the social community to which they belong, as in his staging of Arthur Miller's A View from a Bridge (1958). Most Italian critics saw this film as the finest example of the critical realism called for in the writings of Lukacs. Visconti himself saw it as a further examination of Verga's characterizations and Gramsci's analysis of the Southern social and political condition. In fact, Visconti considered Rocco a sequel to La terra trema . 041b061a72


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